Cerca
Notizie locali
Rubriche
Servizi

Considerazioni di un neo cittadino Sanbenedettese

| " La situazione politica del Mio comune sembra scritta da uno sceneggiatore di telenovelas brasiliane".

di Cittadino Monello

Ma quale telenovelas del calcio.

Vi sembra problematica la situazione di Carraro?

Il Calcio vi sembra in agonia?

E allora San Benedetto del Tronto ed il suo sindaco Martinelli?

Sono un neo cittadino Sanbenedettese, ma, ad averlo saputo prima non avrei fatto ostruzionismo alla mia iscrizione forzata all'anagrafe cittadina.

Ah si, perché non lo sapete? A San Benedetto del Tronto uno non è libero di risiedervi o meno: hai la moglie residente sul suolo patrio della città rivierasca? Hai per caso una casa intestata a tuo nome? (io ricado nella casistica uno) Bene allora Risiedi a San Benedetto, anche se ci passi meno di una notte al mese….. ma questa è un'altra storia…..

Ritorniamo a bomba: a sapere che mi sarei divertito così tanto non ci avrei pensato due volte a trasferire la mia residenza!

Non mi sganasciavo dalle risate così dai tempi del "Dinamico duo": Bossi – Berlusconi, che adesso ci provano, ci provano, ma non ci riescono sempre (sembrano Stanlio e Olio negli ultimi film).

La situazione politica del Mio comune sembra scritta da uno sceneggiatore di telenovelas brasiliane.

Il dramma è sempre dietro l'angolo, ma prima di arrivarci debbono passare almeno 730 puntate.

Debbono uscire di scena e poi rientrarvi a sorpresa quei quattro, cinque personaggi chiave: che prima muoiono, ma poi risuscitano miracolosamente, unici superstiti di sciagure apocalittiche, come naufragi di transatlantici o miracolati di disastri aerei.

Debbono compiersi quei due tre fratricidi e matrimoni tra consanguinei, prontamente puniti salomonicamente, nel primo caso, o sciolti manzonianamente nel secondo, dal parente romano, ops volevo scrivere lontano, che lo viene a sapere per caso o che passa di li per pura fatalità.

Una volta passate queste tappe salienti: voilà il dramma si compie (nel senso profondo della tragedia greca), l'agnello sacrificale viene immolato: tutti piangono e dopo poco tutti ridono e si consolano (sta qui la vera essenza della tragedia: nel coincidere degli opposti).

Cinque minuti, una puntata, e tutto ricomincia da capo: e via con altre 300 puntate.

Trecento lunghe e macchinose puntate in cui ci scervelleremo a pensare da dove arriverà il colpo di scena, che quando meno te l'aspetti... zac.... colpisce alle spalle il protagonista, che sguiscia, si divincola e si salva per il rotto della cuffia.

Ah, che emozione!

Io non so più resistere, come la più incallita delle casalinghe, mi sintonizzo tutte le mattine alle 7:15 all'edicola dietro all'angolo, in trepidante attesa delle ultime vicissitudini di "Martinellos il sindaco modello".

ah dimenticavo, c'è un piccolo problema...gli attori, sapete, siamo noi a pagarli e non la produzione.

Affettuosamente Vostro

31/08/2003





        
  



3+4=

Altri articoli di...

Quando il giornalismo diventa ClickBaiting

Quanto è sottile la linea che divide informazione e disinformazione?

Kevin Gjergji